Teatro

Zanetto di Mascagni alle Muse di Ancona

Zanetto di Mascagni alle Muse di Ancona

Chiude la stagione lirica dorica il raro atto unico di Mascagni presentato in forma semiscenica insieme a pagine scelte dalla Cavalleria Rusticana, un'operazione che coinvolge il conservatorio di Pesario dove Zanetto fu rappresentata la prima volta.

Il sole fa il suo giro: dall’alba al tramonto e nuovamente all’alba. Dopo l’aurora della Bohème e il crepuscolo del Falstaff il Festival d’Autunno al Teatro delle Muse tocca il terzo titolo e fa tornare le lancette dell’orologio al punto di partenza. Domenica 1 novembre alle ore 20.30 va infatti in scena uno dei lavori meno conosciuti di Pietro Mascagni, Zanetto, una piccola opera in un atto in cui alba e tramonto si confondono l’una nell’altro: il libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti (l’autore di Cavalleria rusticana) racconta infatti una delicata storia d’amore tra due adolescenti, ambientata nella Firenze del Cinquecento, che fiorisce e muore nell’arco di una stessa giornata.
Ma c’è un’altra ragione per cui l’ultimo giorno del festival coincide, simbolicamente, con il primo: Zanetto vede la luce esattamente il 2 marzo 1896, appena un mese e un giorno più tardi della Bohème. Due opere gemelle, dunque, che appartengono alla medesima koinè stilistica: il declino glorioso, ma inesorabile, della grande tradizione melodrammatica ottocentesca. Mentre il capolavoro “maggiore” di Puccini va però in scena nella cornice sontuosa del Teatro Regio di Torino, il capolavoro “minore” di Mascagni nasce in un luogo ben più appartato: l’Auditorium Pedrotti del Liceo Musicale Rossini di Pesaro, di cui lo stesso Mascagni era direttore. Tra le fila del coro e dell’orchestra c’erano, allora, molti giovani allievi delle classi di strumento e di canto. E saranno proprio i loro eredi a far rivivere, dopo più di un secolo, quest’opera dimenticata: sul palcoscenico delle Muse saliranno infatti l’orchestra e il coro di quella stessa scuola, promossa nel frattempo da Liceo a Conservatorio.
Alla delicata vicenda di Zanetto si unirà quella ben più truce e accesa che proprio Mascagni le voleva accostare, realizzando così un dittico dai forti contrasti drammatici: Cavalleria rusticana. Non si tratterà di un’esecuzione integrale, naturalmente, bensì di una antologia che accoglierà alcuni dei brani chiave del dramma. In entrambi i casi le opere verranno rappresentate in una sobria, ma attenta versione semiscenica, curata dagli stessi allievi del Conservatorio. L’Orchestra e il Coro del Conservatorio Rossini di Pesaro saranno diretti per l’occasione da Iacopo Rivani per Zanetto e da Daniele Rossi per Cavalleria Rusticana. La regia di Zanetto è di Andrea Maria Mazza.